Che cosa significano le espressioni Dantai Karate Jitsu e GoJu?
La prima in italiano significa "gruppo dell’arte della mano vuota" mentre l'altra "duro morbido".

La traslitterazione dal giaponese e/o dal cinese all'italiano è un processo difficile (basti pensare che Prisciandaro diventerebbe Purisciandaro), perciò è più facile passare prima attraverso l'inglese. La stessa parola o espressione può avere più significati: "goju" significa "duro-morbido", ma anche "cinque-dieci"; "Uke" "parata", ma anche "partner".
Dantai = gruppo
Karate = mano vuota (te= mano, kara= vuota), ma originalmente "kara" significava "cinese della dinastia Tang" perciò "mano cinese".
Jitsu = arte.
 
Purtroppo la diffusione dell'agonismo e lo sfruttamento commerciale hanno allontanato le arti marziali dall’insegnamento autentico di disciplina per il corpo e per la mente, riducendola a semplice disciplina sportiva.
Le arti marziali non conoscono distinzione di tempo, età, sesso né restrizioni di alcun genere. Ci si può allenare in qualsiasi luogo e momento, con chiunque o da soli; per stare in forma, per la difesa personale, per agonismo, per scaricare le tensioni psicofisiche accumulate nella vita quotidiana, sicuramente non per far del male gratuitamente.

C’era una legge non scritta, che in qualche misura esiste ancora, per cui la vera essenza dell’arte marziale non poteva essere insegnata ai prepotenti, agli arroganti e a coloro che non erano in grado di portare rispetto e questo valeva anche per i fratelli o i figli del maestro.
 
Chi ha appreso l’essenza delle arti marziali deve possedere il rispetto, l’umiltà, la pazienza, l’autocontrollo, l’ubbidienza e la gentilezza nei confronti degli altri.

(Gianfranco Prisciandaro Sensei)